La parata vista con gli occhi di una abitante del quartiere

Riceviamo e pubblichiamo con piacere una lettera scritta da una abitante del quartiere che ha partecipato alla parata sociale del 25 febbraio.

Queste foto sono state scattate dalla sottoscritta a Lido Tre Archi, stamattina in occasione dell’evento organizzato da un centro di ascolto. Carnevale sociale. I cartelli esposti parlavano chiaro, qui si è festeggiato un Carnevale speciale, dove non c’era nessuna maschera, ma c’era il coinvolgimento di un intero quartiere, in cui sono stati messi in risalto i temi più scottanti della realtà quotidiana. Con questo evento si è cercato di mettere la parola fine a tante problematiche che assillano non solo questo quartiere ma tutta Italia: no al razzismo, no alla discriminazione, no alla delinquenza dilagante, ma soprattutto il diritto ad una casa con affitti ragionevoli e soprattutto permessi di soggiorno a tutti coloro che intendono mettersi in regola, sì a proteggere il verde ed i giardini dove poter far giocare i bambini senza pericoli. 

Spero e mi auguro che questo sia solo l’inizio di una “sanificazione” di questo quartiere e che sia soprattutto un invito ai politici a valorizzare al meglio un luogo di mare dove poter vivere le vacanze in assoluta serenità. Non servono le maschere perché le indossiamo tutti i giorni e come affermò il grande Luigi Pirandello “noi siamo uno, nessuno e centomila” maschere da vivere e andare avanti. Facciamo di questo evento un grande inizio di una nuova pagina. 

Teresa D'angelo


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